Benvenuti!

Questo blog esce ufficialmente dall' anonimato. E' stato aggiunto ai profili di Orsetta e lo visiteranno così i suoi amici per la prima volta. Orsetta chiede solo una cosa: di mantenere la sua identità orsa nei commenti. Orsetta è curiosa di sapere cosa pensate di questa sua identità che ancora non consoscevate e vi invita a visitare gli altri blog!

P.S. Vi consiglio di leggere i Post partendo dai primi nell'archivio, essendo riordinati dal più recente e a mio parere i primi sono anche i più divertenti!

domenica 20 settembre 2009

Giallo

Ieri Mammaorsa e Papàorso sono usciti e quando sono tornati avevano un grosso barattolo di vernice. Giallo Provenza. Che sentano la mancanza della vacanza?
Hanno deciso di dipingere le porte di casa, che prima erano bianche, di giallo provenza.
La mattina è stata un alternarsi di "ma è orribile!", "hai visto come viene bene?", "ma cosa abbiamo pensato di fare?", "certo che abbiamo fatto proprio bene!", "sembrano diverse?", "sono uguali per fortuna", da parte di Papàorso che non era convintissimo della cosa.
Finalmente si è convinto e ha cominciato a dipingere tutte le porte. Nel frattempo gli orsetti davano i loro consigli e proponevano di dipingere ogni porta di un colore diverso e -perchè no?- anche ogni parete di ogni stanza di un colore diverso. Papàorso ha fatto capire subito di essere contrario, ma loro ormai erano lanciati nel mondo delle possibilità.
Mammaorsa incoraggia gli orsetti in qualsiasi attività richieda creatività e proponeva anche le sue idee. Papàorso però ha dovuto fermare tutti e parlare con Mammaorsa quando si è arrivati all'idea del "ognuno personalizza la porta della propria camera e ci fa sopra quello che vuole!".
Doveva essersi conto dell'effetto che avrebbero fatto le 4 porte "personalizzate" sull'ingresso, stanza nella quale, inevitabilmente, sarebbero arrivati gli ospiti.
Papàorso deve aver capito che la porta della camera di Orsetta e Orsojunior sarebbe stata un tripudio di colori diversi, disegni colorati e ghirigori in mezzo a immagini di Edward Cullen - per la gioia di Orsetta- e di qualche mostro, pardon toro-druido-paladino-elfodellanotte, di World of Warcraft - per la gioia di Orsojunior.
Come avrebbero conciliato la presenza di immagini di Orgoglio e Pregiudizio e Twilight insieme a navi,caccia,mostri e videogiochi non è ben chiaro,ma sicuramente sarebbe stata personale.
Mammaorsa in fondo apprezzava l'idea, ma ha vinto la sobrietà e le porte sono giallo provenzale.
Papàorso però si è scatenato e ne ha già decorate la metà, dipingendo glicini, ulivi e lavanda.

Orsetta ora si chiede: perchè Edward Cullen no e la lavanda sì? Perchè un grosso cuoricione con l'immagine dell'immortale vampiro è stata scartata e sostituita da ulivi e glicine?

Almeno le nonneorse saranno contente e non rischieranno l'infarto alla vista delle porte. O forse no?

N:B: Si ringrazia Fata Bislacca per aver incentivato il colore nella nostra famiglia!

Povero Pollo? Abitudine!

Orsotech si è avvicinato a Orsetto e ha annunciato: "Da oggi ti chiamerò PP: Povero Pollo!"
Orsetta che era un po' più lontana è scoppiata a ridere per l'assurdità della scena e Orsetto le ha chiesto "Perchè ridi? Me le fa tutti i giorni, solo che cambia battuta!"

Orsetta non lo sapeva,ma terrà le orecchie tese per scoprire quali nomignoli inventa Orsotech per i fratelliorsi!

Scuse, moderazione commenti

Orsetta deve chiedere scusa a Baffo. Non si era accorta di aver inserito la moderazione dei commenti così mentre lei pensava che nessuno la leggesse, aveva un lettore tanto gentile da commentare i suoi post. Disattiverà presto la funzione, in modo che tutti siano liberi di scrivere e vedere immediatamente i propri commenti!
Tutte le scuse orse a Baffo!

venerdì 18 settembre 2009

Tana Orsi = disoridine si,ma anche AMORE!

La tana degli Orsi è diversa dalle altre case. E' piccola e piena, ma bella.
Ci sono amore, divertimento, libri, musica, computer, giochi e manufatti di ogni tipo. Può sembrare caotica, ma a loro piace così perchè è più "nostra".
Certo a tutti piacerebbe avere camere separate, un po' più spazio per se stessi e per le proprie cose, ma a dispetto di cosa?

Dovrebbero rinunciare a riunirsi tutte le sere in salotto per discutere un po' su cosa vedere, ma in fondo va bene tutto?
Dovrebbero rinunciare al tavolone su cui ognuno si appoggia per le proprie attività (Mammaorsa a creare, Papàorso a dipingere, Orsetta a scrivere e leggere e tutti gli altri a curiosare e disordinare) ?
Dovrebbero rinunciare a quello spazio comune, che solo la loro famiglia ha?
E poi perché dovrebbero buttare o mettere via le loro cose? Sono loro! Certo sono oggetti che creano il caos, ma che rendono la casa quello che è!
Togliere i peluches che mettono allegria e si animano, fra le mani di Papàorso e Orsetto, assumendo personalità tutte diverse?
Togliere i libri, che sbucano da ogni dove, ma che permettono a Mammaorsa e Orsetta di volare in altri mondi, per un po', e scoprire che il mondo non è fatto solo di orsi, ma che in fondo non tutti hanno dimenticato quell'anima da orso che è dentro di loro?
Togliere quegli stupidi, piccoli, colorati gingilli che Mammaorsa sistema dappertutto e che fanno scoprire nuovi mondi ad ogni angolo?
Togliere i regali di amici, vicini e lontani, della vita quotidiana o di internet, perché così è più in ordine?
Togliere tanto, troppo, per avere più spazio? E cosa se ne fanno gli orsi di quello spazio poi?

Mammaorsa pulisce e riordina la casa tutti i giorni, ma ha sempre dato la precedenza agli orsetti. Qualche volta, quest'estate alle 3, tutta la famiglia si riuniva davanti alla televisione per vedere un film romantico (tutti gli Orsi in fondo sono dei romanticoni). Certo era tempo che si poteva usare per mettere in ordine, ma non è stato meglio condividere tante storie insieme agli altri orsi della famiglia e a Siegfried (l'orso polare mascotte dei film romantici)? Non è meglio vedere la luce brillare nascosta quando qualcuno lancia in grido "sono le tre!" anzichè pulire il pavimento per la terza volta quel giorno?

La nostra non è una casa di rappresentanza, come alcuni vorrebbero che avessimo, ma è una casa. E' una casa perchè ci sono amore, personalità e ricordi che traspaiono da quello che per voi è solo caos.
Secondo voi viviamo nel caos, secondo noi viviamo in una VERA casa, fatta di amore, divertimento, libri, musica, computer, giochi e manufatti.

Orsetta non la cambierebbe per nulla al mondo, anche se la tentassero con la camera da ragazza più bella del pianeta, decorata alla twilight e spaziosa. Anche con tutto questo non rinuncerebbe ad avere in camera quel teen-ager, computer-dipendente, cucciolo-disordinato, riciclatore-di-scatole-di-cartone (puntualmente ritagliate, coperte di scotch e sulla scrivania di Orsetta, non come regalo, ma come "non sapevo dove metterle") che è Orsojunior.
E da grande vorrebbe una casa proprio come quella che ha adesso.
Vorrebbe poterla decorare con cose create da lei, come fa Mammaorsa; vorrebbe che i figli si divertissero con peluches dalle personalità distinte, come permette Papàorso; vorrebbe un po' di caos per tutto quell'amore!

No, Orsetta non vorrebbe una camera da sola.

mercoledì 16 settembre 2009

Orsi, Asterix e i legionari e un francese coi binocoli




La Famiglia Orsi ha passato una bellissima settimana in Provenza. Come al solito gli orsi hanno vissuto avventure tutte a modo loro! Alcune sono e saranno incancellabili dalla mente di Orsetta:

1) La famiglia Orsi l'ultimo giorno di vacanza decide di visitare il lago e ha affittato una barchetta a motore da un francese in costume armato di binocoli. Gli orsi sono saliti e si sono posizionati. Papàorso si è messo al volante, sperando che il francese addetto gli spiegasse come guidare,ma ricevendo solo qualche gesto che gli indicava una chiave. Forse il francese coi binocoli aveva capito che la sua lingua per tutti gli orsi tranne Mammaorsa era incomprensibile. Finalmente gli orsi sono partiti armati di macchine fotografiche e telecamere da far invidia ai giapponesi. Dopo un breve giro del lago, Mammaorsa che non vedeva l'ora ha fatto fermare la barca per buttarsi nell'acqua. Più vivace di tutti si è trasformata in foca per qualche minuto, sguazzando nell'acqua come cagnolino. Papàorso dopo qualche indecisione con molto coraggio l'ha raggiunta insieme a Orsojunior. Quando Mammaorsa ha cominciato a sentire freddo ha provato a risalire,ma...non ci è riuscita! Alla fine gli orsi a bordo sono riusciti a issarla sulla barca e Mammaorsa se ne è andata in un angolino, umiliata, pensando di assomigliare troppo ad una foca e poco ad un'orsa. Presto però si è risollevata perchè si ha visto che anche gli altri componenti della famiglia sembravano foche,nessuno riusciva a tornare sulla barca.
Orsetta non sapeva se ridere fino alle lacrime o piangere fino alle lacrime perchè vedeva il suo papà sempre più stanco che non riusciva a issarsi. Gli orsi hanno provato di tutto. Tutti hanno dato consigli (diversi), tutti hanno tirato (da parti diverse), tutti hanno cominciato a chiedersi se mai sarebbero tornati in 6.
Coraggiosamente Orsotech si è buttato, anche se non voleva e aveva freddo, per aiutare Papàorso e Orsojunior, a mollo fin dall'inizio. Dopo molti tentativi, tira-e-molla, dai-che-ce-la-fai, tu-spingi-io-tiro, metti-qui-il-piede-e-l'altro-là, Papàorso è riemerso! A quel punto a mollo rimaneva Orsojunior che alla fine si è issato grazie ad un aiuto congiunto: Orsotech lo spingeva dall'acqua, così è riuscito ad arrampicarsi sulle gambe di Orsetta che veniva tenuta a metà fra acqua e barca da Orsetto.
La famiglia molto stanca ha proseguito il giro del lago, non facendo più foto, fino alla restituzione del mezzo; ha raccattato le sue cose e ha ringraziato il francese coi binocoli che...rideva.
Orsetta pensa a quei binocoli e a quel francese. Probabilmente stanno ancora ridendo.
A pranzo si è riparlato dell'avventura e Papàorso ha chiesto perchè Orsetta sembrava ancora un po' sconvolta. Orsetta ha così spiegato la sua teoria, secondo la quale la sua famiglia non possa provare le attività normali per le altre persone. La sua famiglia di Orsi assomiglia troppo alla combriccola di "Asterix e il legionario" per potersi dedicare a tali attività con successo.