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Questo blog esce ufficialmente dall' anonimato. E' stato aggiunto ai profili di Orsetta e lo visiteranno così i suoi amici per la prima volta. Orsetta chiede solo una cosa: di mantenere la sua identità orsa nei commenti. Orsetta è curiosa di sapere cosa pensate di questa sua identità che ancora non consoscevate e vi invita a visitare gli altri blog!

P.S. Vi consiglio di leggere i Post partendo dai primi nell'archivio, essendo riordinati dal più recente e a mio parere i primi sono anche i più divertenti!

mercoledì 17 febbraio 2010

Mezzi pubblici

Orsetta è una pendolare.
Ha passato 5 anni a prendere l'autobus due volte al giorno. Poi ha iniziato a prendere il treno, per tre ore al giorno, tutti i giorni, per tre anni, ma ha ricominciato anche con l'autobus.
Orsetta odia i mezzi pubblici.
Ha incontrato i personaggi più strani, dai trasportatori di comodini (che ancora deve spiegarsi) al ragazzo che le vuole raccontare a tutti i costi le barzellette finchè lei non scende, anche se non è arrivata, perchè non ne può più, dal pescatore chiacchierone al suo vecchio maestro di karatè.
Orsetta non ne poteva più.
Poi, oggi, Orsetta è salita sul 17, si è messa in piedi vicino all'autista, sperando di fare in fretta.
L'autista ha insultato un automobilista che gli ha tagliato la strada e Orsetta ha pensato "sarà nervoso". Poi si è fermato alla fermata e ha sgridato il signore che è salito perchè era due metri avanti e Orsetta ha pensato "menomale che sono salita a capolinea", poi ha cominciato a inveire e commentare contro ogni persona che saliva sul bus.
E a Orsetta, che se la rideva, sembrava di odiare un po' meno gli autobus.
Nel profondo, a volte, quando trova posto dal finestrino, quando vicino non ha persone strane, quando riesce a cancellare il disgusto per i sedili marroni che dovrebbero essere blu, le piace guardare fuori e ideare storie, sognare posti mai visti, immaginare la giornata, la settimana, il futuro. E' un momento in cui finalmente le sembra di poter pensare, anzi di più. Lasciar liberi i pensieri, che diventano un groviglio di sogni e speranze, che fanno collegamenti che non saprebbe ricostruire. Ecco, in quei momenti, con la musica nelle orecchie, i mezzi pubblici non sono poi così male e Orsetta li odia un po' meno...

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